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Gli esseri umani possiedono, oltre al tendine di Achille, una “seconda molla” che utilizzano durante la corsa, costituita dalla volta plantare.
Il piede in effetti si appiattisce durante la fase di carico e rimbalza elasticamente nel corso della fase di spinta restituendo circa il 78% dell’energia elastica potenzialmente accumulata durante la fase eccentrica e disperdendone sotto forma di calore il restante 22% circa.
Durante la corsa quindi circa il 35% dell’energia cinetica e potenziale perdute e recuperate ad ogni passo vengono immagazzinate dal tendine di Achille (che come abbiamo visto ne restituisce a sua volta circa il 93%) mentre il 17% circa viene immagazzinato nell’arco plantare (con una restituzione pari al 78% circa).
L’arco plantare ed il tendine di Achille quindi riducono di circa la metà il lavoro muscolare durante la corsa.
Tendine di Achille e volta plantare spesso hanno problemi perché il lavoro svolto da entrambi è davvero imponente.

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