skip to Main Content
+39 333 5734367 info@fisiocure.it

IL TENNISTA È VEGANO, SALUTISTA, ALLA CUCINA SANA HA DEDICATO UN LIBRO, HA ELIMINATO ZUCCHERI, CARNE, GLUTINE E MANGIA FRUTTI DI BOSCO, BACCHE, SEMI DI LINO. UN REGIME POCO ADATTO ALLA FATICA DEL CAMPO, CHE AVREBBE SFIBRATO IL CAMPIONE MANDANDOLO IN CRISI PROPRIO QUANDO…

djokovic roland garros 2018 

Nello sport esasperatamente professionistico di oggi può succedere – anzi: succede molto più spesso di quanto pensiamo – che anche l’ alimentazione diventi una gara. Un record da battere, un confronto impossibile con un ideale di forma fisica staccato dalla realtà che ha come traguardo deviato l’ approdo a patologie vere e proprie: mens insana in corpore (troppo) sano. Recentemente su Facebook ha fatto rumore, e suscitato le inevitabili polemiche, un post del nutrizionista svizzero Jürg Hösli a proposito di Novak Djokovic, l’ ex numero 1 del mondo del tennis, che a parere di Hosli soffre proprio di ortoressia.

barrette djokovic barrette djokovic

Una convinzione tutta sua, che Djokovic non ha mai confermato, ma basata sull’ osservazione del comportamento e sull’ estrema attenzione per l’ alimentazione che il fuoriclasse di Belgrado, a cui da anni è stata diagnosticata un’ intolleranza al glutine, ha sempre dimostrato. Vegano, salutista, figlio di ristoratori e oggi a sua volta proprietario di ristoranti, alla dieta e alla cucina sana Djokovic ha dedicato un libro, rivelando di aver eliminato dalla tavola zuccheri, carne, glutine e di amare molto i frutti di bosco, le bacche, i semi di lino, di girasole e di sesamo.

ricettario djokovic ricettario djokovic

Un regime troppo rigido, secondo Hosli (e anche secondo il capitano di Coppa Davis della Serbia…), poco adatto alla fatica del campo, che avrebbe sfibrato il campione contribuendo a mandarlo in crisi proprio nel momento in cui aveva raggiunto il massimo dei risultati, e appariva imbattibile.

ricette djokovic ricette djokovic

«Lo sport estremizza tutto ciò che può accadere nella vita», spiega Francesca Cenci, psicoterapeuta e psicologa dello sport che collabora con la Federazione italiana tennis.

«Arrivare al vertice, e soprattutto restarci, è molto difficile.

Comporta uno stress enorme.

Non conosco Djkokovic quindi non posso esprimermi sul suo caso, ma di certo il confine fra essere molto attento alla propria alimentazione e diventarne ossessionato è estremamente sottile, facile da oltrepassare. E può capitare che tutte le straordinarie qualità che ti hanno portato all’ eccellenza: la dedizione, la disciplina, la determinazione; una volta raggiunto l’ obiettivo di una vita si rivoltino contro di te, spingendoti a esasperare la ricerca del fisico perfetto. E mandandoti fuori giri».

la dieta di djokovic la dieta di djokovic

In campo maschile disturbi del genere sono meno frequenti, e l’ ortoressia è una patologia nuova, figlia dei nostri tempi, ma nello sport la casistica in materia è ampia. La ex numero uno del tennis Monica Seles, nata nella ex Jugoslavia come Djokovic, ad esempio ha raccontato pubblicamente i suoi problemi con la bulimia, con cui ha lottato a lungo dopo essere stata accoltellata in campo durante il torneo di Amburgo nel 1993.

djokovic stanco djokovic stanco

«Da trent’ anni bulimia e anoressia sono molto diffuse nel tennis femminile», spiega Francesca Cenci. «Sia ad alto livello che fra le giovani, perché quando c’ è di mezzo l’ agonismo la logica è la stessa. La colpa è anche da chi controlla in maniera ossessiva atlete ancora giovani, che si stanno ancora sviluppando, inducendo in loro un senso di colpa». Uno studio norvegese ha evidenziato ad esempio come i disturbi alimentari colpiscano il 25% delle atlete magre, il 15% delle atlete con peso normale, e il 5% delle donne non atlete.

Ma gli atleti, campioni di rigore, hanno più strumenti per uscire dal tunnel psicotropo del peso ideale? «No. Chi soffre di disturbi alimentari, come gli alcolisti, dovrà fare i conti con il problema per tutta la vita.

Magari tenendolo sotto controllo, ma senza mai potersi rilassare del tutto». La gara contro le proprie ossessioni è la più difficile da vincere. Anche per i fuoriclasse.

Da www.cinquantamila.it a cura di Giorgio Dell’Arti

Back To Top