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Esiste un gesto più semplice e naturale della corsa? Molto probabilmente no, eppure molti runner sembrano non comprenderlo e complicano inutilmente le cose…

 

La corsa è un gesto semplice e naturale per l’uomo fin dai suoi albori: la presenza dell’essere umano su questo pianeta è stata caratterizzata fin dall’inizio dalla corsa, ecco perché siamo strutturalmente costruiti per compiere tale gesto. La corsa è in grado di assicurare numerosi benefici ed è considerata un’attività essenziale per l’uomo, a patto di viverla con semplicità. Molti runner, però, sembrano non comprenderlo e tendono a complicare anche un gesto così semplice.

Per correre, potrebbero bastare un paio di gambe e la passione necessaria, eppure molti paiono incapaci di farlo se non hanno a disposizione indumenti e scarpe all’ultimo grido, orologi intelligenti, applicazioni dedicate, dati e numeri che vivisezionano ogni secondo dell’attività fisica svolta, programmi di allenamento studiati con maniacalità, regimi alimentari per far correre più velocemente e il più delle volte sbagliati, se non addirittura pericolosi. E il piacere della corsa?

Non è raro che, con tutto questo armamentario che fa da corollario alla corsa, possa sopraggiungere molto presto la stanchezza: quanti aspiranti runner abbandonano dopo poche settimane? Spesso la stanchezza precoce è dovuta ad un approccio sbagliato, frutto di ciò che si vede in giro: podisti estremamente hi-tech che però hanno perso il contatto con la natura più profonda della corsa, che regala senso di libertà. Libertà dalla quotidianità, da ciò che affolla la mente nel corso della giornata e persino da quella sorta di “schiavitùtecnologica che la modernità ci ha imposto.

Certo, la tecnologia sa essere preziosa anche per un runner ma non sempre e soprattutto non lo è quando diventa fin troppo invadente piegando a se stessa tutto il resto, piacere della corsa compreso. Il running è un modo anche per conoscersi meglio, scoprirsi a fondo, ma se ogni cosa viene ridotta a numeri su un display e dati all’interno di una cartella, si smarrisce il senso della corsa, finendo per snaturarla e snaturare pure se stessi. Per imparare a correre bene, bisogna correre “semplice”: niente di più… semplice!

Il team di RunningMania

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