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La pioggia, l’umidità, il buio, l’autunno che avanza… molte le ragioni per cui, invece di uscire a correre decidiamo di non poltrire sul divano ma giocare il jolly: ovvero salire sul tapis roulant.

Ok, non c’è paragone con una bella sudata all’aria aperta tanto che alcuni in gruppo non ne vogliono proprio sentire parlare. C’è chi invece con il tapis roulant ha costruito un solido rapporto di amicizia a stima reciproca. Nulla di male, anzi. L’importante è muoversi con costanza facendo però attenzione ad alcuni particolari. Scopriamoli insieme ed ecco che il nostro tapis roulant si trasformerà da noioso attrezzo ad alleato dei nostri workout:

  1. Evitate di correre troppo vicino al monitor dei comandi. La tendenza a stare in posizione troppo ravvicinata limita il raggio di movimento e vi impedisce di correre con la falcata naturale. Per adattarsi allo spazio ridotto ne risentirà anche l’oscillazione delle braccia che verrà compromessa e ciò potrebbe causare tensione a spalle e collo. Per questo è importante cercare di correre indicativamente a metà del rullo, appena un po’ più avanti
  2. Forse all’inizio faticherete un po’, ma una volta presa dimestichezza con il vostro tapis roulant è importante non guardare a terra. Lo sguardo deve essere sempre indirizzato avanti a voi, evitate anche di girarvi in altre direzioni. Tenere il capo inclinato in basso provoca tensione a spalle e collo e soprattutto potrebbe essere responsabile del senso di vertigini.
  3. Se siete in palestra o a casa potete sfruttare il tempo trascorso sul tapis roulant per lavorare sulla vostra tecnica di corsa. Senza distrazioni esterne e semplicemente con uno specchio che riflette la vostra immagine potrete concentrarvi meglio sulla posizione del busto, sulla corretta postura, sull’uso della braccia. Più complesso invece il discorso riguardo all’appoggio del piede in quanto la dinamica su tappeto è diversa rispetto a quella su strada
  4. Sul tapis roulant la velocità è controllata. Per rendere la seduta di allenamento meno noiosa cogliete la palla al balzo per effettuare lavori specifici sia sulla costanza che sulle variazioni di ritmo e pendenza. Il fartlek non è mai stato così facile!
Monica Freguglia
“Giornalista, copywriter, addetto stampa e content editor è stata suo malgrado travolta dall’uragano running che le ha segnato il destino. Ha un papà runner, un marito runner, una figlia che pratica atletica nelle categorie giovanili e un figlio chiamato Marcello in tributo al grande Fiasconaro. Serve altro? Collabora alla rivista Correre, si occupa in modo professionale di analisi della corsa e del movimento e ha un lungo trascorso nell’organizzazione di eventi: dal Giro d’Italia alla Milano Marathon, dalla Mezza di Monza agli eventi running targati Gazzetta”.
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